Continuano le iniziative culturali promosse presso il Palazzo della Cultura di Catania. Dopo la fine della grande mostra evento di Escher- che ha ottenuto talmente tanto successo da essere stata prorogata per ben due volte e fino allo scorso novembre- e la rapidissima incursione nell’arte del contemporaneo Pablo Echaurren, arriva a Palazzo Platamone una mostra che celebrerà l’arte di Henry de Toulouse-Lautrec.
Morto giovanissimo, a soli 37 anni, Henry de Toulouse-Lautrec è stato comunque capace di influenzare la temperie artistica dominante nella Francia del tardo Ottocento, divenendone uno dei principali esponenti a livello pittorico. La mostra, che aprirà i battenti il prossimo 7 febbraio e rimarrà per quattro mesi interi, avrà proprio il compito di far conoscere la sua arte post-impressionista attraverso l’esposizione di 170 opere selezionate e saggiamente scelte tra stampe, acquerelli, fotografie e disegni.
L’intento della rassegna, curata da Stefano Zuffi, sarà anche quello di catapultare il visitatore nella Francia della Belle Époque e di fargliela conoscere attraverso gli occhi dell’artista che ha reso celebre nel mondo il quartiere di Montmartre nel quale aveva scelto di abitare. Lontano da ogni concezione borghese della vita e più propenso al rifiuto delle convenzioni sociali, Henry de Toulouse- Lautrec scelse volutamente come sua dimora l’allora degradato e malfamato quartiere parigino.
Portando all’estremo sviluppo la ricerca di quel realismo estremo al quale aveva aperto le porte anche Charles Baudelaire, l’artista seppe trovare una via espressiva diversa rispetto a quella dei suoi colleghi, concentrandosi sulla vita notturna del suo quartiere e sugli scandalosi bordelli cittadini. La comédie humaine è un punto fermo della sua ricerca artistica, e per questo motivo i quadri di Toulouse-Lautrec venivano lavorati in studio. A differenza della pittura en plein air degli impressionisti, con lui il paesaggio diventa un accessorio che deve essere solo capace di esaltare il carattere della figura.
Indiscutibile e riconosciuta la sua genialità: Toulouse-Lautrec potremmo definirlo come uno psicologo munito di pennello e tavolozza che non ha lasciato con le sue opere una semplice cronaca di alcuni dei momenti da lui vissuti. È stato capace di raccontare a livello psicologico l’anima delle persone che ha incontrato e che ha osservato, riuscendo con l’aiuto degli occhi a ricostruirne l’essenza interiore nei suoi ritratti.
A breve, una nostra recensione sulla mostra.
Maria Mento