UNICT: ai Benedettini la presentazione del volume “Le sepolture paleocristiane in Sicilia”

Il lavoro di Joseph Führer, archeologo tedesco scomparso nel 1903, finalmente ha la sua prima edizione in lingua italiana, a più di un secolo dalla sua pubblicazione avvenuta postuma (1907) a cura di Victor Schultze. “Le sepolture paleocristiane in Sicilia” (pubblicato da Moondi Edizioni) è il titolo italiano del volume tedesco “Die altchristlichen Grabst?tten Siziliens”, tradotto da Giampiero Di Maida ed Ilenia Gradante, che raccoglie in circa quattrocento pagine il lavoro di mappatura dei cimiteri urbani e rurali di epoca paleocristiana condotto dal Führer in Sicilia, con il sostegno economico di quello che allora era chiamato Istituto Archeologico Germanico Imperiale.

La presentazione del volume avverrà giorno 5 aprile 2017, dalle ore 17:30, presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini di Catania. Parteciperanno all’evento i due Curatori della pubblicazione: Santino Alessandro Cugno, archeologo tra i più attivi e propositivi nel panorama dei giovani studiosi siciliani, anche Presidente di SiciliAntica (sede di Canicattini Bagni) e membro del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e Giuseppe Garro, giovane antropologo che nei sui studi affronta con particolare interesse le tematiche relative alla storia delle origini Cristiane. A loro si uniranno valenti studiosi di archeologia ed insegnanti, quali Mariarita Sgarlata (ex Assessore regionale ai Beni Culturali, oggi all’UNICT. Sua è la firma sull’introduzione del libro), Pietro Militello (Presidente del Consiglio del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia) e Vittorio Rizzone (Abate del Monastero di San Martino delle Scale) Il dibattito sarà introdotto da Marina Paino (Direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’UNICT) e da Dario Palermo (Professore ordinario di Archeologia classica presso l’UNICT),

L’opera di Joseph Führer può dirsi pionieristica, sotto molti aspetti. Nel suo lavoro fu uno dei primi archeologi, per quell’epoca, a documentare le sue indagini attraverso il mezzo fotografico e non si risparmiò, dal punto di vista fisico, un solo istante nel tentativo di fare misurazioni, prime analisi scientifiche rudimentali per l’epoca e rilievi che risultassero più accurati possibili, anche in luoghi impervi e poco accessibili. Questi sono i particolari che ha raccontato Paolo Orsi, vero e proprio precursore dell’archeologia italiana come oggi la intendiamo e storico Direttore del Museo Archeologico di Siracusa, sulla professionalità e laboriosità del Führer, il quale si sarebbe ammalato e sarebbe morto in giovane età proprio a causa degli sforzi fisici profusi per comporre organicamente il risultato delle sue ricerche. Per fortuna, il suo impegno non è andato perduto: la moglie raccolse i suoi appunti e li consegnò a Victor Schultze per permettere che venissero dati alle stampe. Si tratta della prima opera di mappatura e catalogazione effettuata sui reperti archeologici paleocristiani della Sicilia, realizzata toccando davvero località site in tutti gli angoli dell’isola (da Canicattini a Termini Imerese, da Palazzolo Acreide a Carini, e tante altre ancora).

Sebbene il lavoro dello studioso tedesco si sia salvato dall’oblio in cui rischiò di cadere alla morte del suo ideatore, il libro di Joseph Führer è stato inspiegabilmente non tenuto in considerazione nei decenni successivi, nonostante la volontà di curarne una prima edizione in lingua italiana sia l’evidente dimostrazione dell’importanza che riveste questa mappatura del territorio siciliano per gli addetti ai lavori. Sicuramente, dunque, una nota positiva da rilevare, che però ci consegna anche una seconda considerazione concreta da fare: quella della presenza di giovani studiosi, le cui capacità fanno ben sperare ai fini di un positivo ricambio generazionale in ambito accademico.

Per la locandina

Maria Mento

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1 thought on “UNICT: ai Benedettini la presentazione del volume “Le sepolture paleocristiane in Sicilia””

  1. Interessante articolo, sicuramente comprerò il testo.
    Complimenti per la chiarezza, la sintesi e la completezza dell’articolo.

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