Prosegue la rassegna cinematografica in lingua originale del progetto “Learn by Movies 14”, organizzato e promosso dall’Università degli Studi di Catania, con il secondo appuntamento in programma per il pomeriggio e la serata di lunedì 3 aprile 2017. I sette appuntamenti previsti dal calendario offrono la possibilità di vedere gratuitamente 14 films (con 2 films e 3 proiezioni per ogni lunedì) accompagnati dai sottotitoli in lingua italiana, scelti tra quelli più importanti ed incisivi nell’ambito del panorama cinematografico internazionale recente. L’inizio di “Learn by Movies 2017” si è tenuto questa settimana, giorno lunedì 27 marzo, con la pellicola “Umimachy diary” (Little sisters), di cui abbiamo già parlato, proiettata al Cinema Odeon alle ore 18:00. Il secondo spettacolo della giornata ha visto protagonista il film “Sing Street”, proiettato alle ore 20:30 e alle ore 22:40. Il ciclo cinematografico, che nasce con evidenti scopi didattici e si apre anche alla partecipazione degli appassionati, si concluderà eccezionalmente nella giornata di giovedì 1° giugno 2017 (quindi non di lunedì, salvo future modifiche del calendario).
I films in programma per lunedì 3 aprile sono “Vi presento Toni Erdmann” (proiezione unica alle ore 18:00) e “Neruda” (doppia proiezione alle ore 20:30-22:40). Entrambe le produzioni sono state presentati al Festival del Cinema di Cannes del 2016. “Vi presento Toni Erdmann” ha ottenuto la nomination al premio Oscar 2017 come miglior film straniero in concorso. “Neruda”, invece, scelto dapprima per concorrere agli Oscar nella stessa categoria (per il Cile), nel dicembre 2016 è stato escluso dalla competizione.
“Vi presento Toni Erdmann” è un film realizzato grazie ad una coproduzione tedesca ed austriaca ed alla regia di Maren Ade. La storia che la pellicola racconta è comica e drammatica allo stesso tempo ed è si basa su una domanda che il protagonista pone a sua figlia Inès ad un certo punto della storia: “Sei felice?”. L’attore Peter Simonischek veste i doppi panni del protagonista Wienfried Conradi e di Toni Erdmann, l’ eccentrico alter ego in cui l’anziano ama trasformarsi per la figlia. Wienfried è un uomo che ama inventare scherzi sempre nuovi ai danni dei familiari e dei fattorini che bussano alla sua porta ma, nonostante si sforzi di mostrare un lato comico, è un uomo solo: trascorre la sua vita dividendosi tra le visite fatte all’anziana madre e le carezze fatte al suo anziano cane. Il suo arrivo sotto mentite spoglie nella vita quotidiana della figlia Inès sconvolgerà la routine della donna e le farà provare vergogna per il travestimento in Toni Erdmann, il personaggio appositamente inventato per lei. Inès è una donna organizzata e molto impegnata, nella vita come nel lavoro, e ha una tabella di marcia che non prevede buchi o tentennamenti. Non tutto il male viene per nuocere: Wienfried, con la sua sensibilità, ha percepito la profonda infelicità di Inès e vuole aiutarla a ritrovare il vero senso della vita. Un rapporto nuovo da costruire con lui giorno dopo giorno le farà capire che la felicità è ben altra cosa.
Come ha tenuto a sottolineare anche il regista Pablo Larraín durante la presentazione italiana di “Neruda”, il suo è un film che non si focalizza effettivamente sulla figura del grande poeta Premio Nobel: il vero racconto è incentrato sul cosmo nerudiano e sulla devastazione provata dal popolo cileno che ha visto il suo sogno infrangersi. Il Cile sognava di costruire un mondo che nei fatti non è mai nato, ed è un pezzetto della storia di questo popolo quella che viene raccontata e che Neruda ha vissuto sulla sua pelle, essendo stato costretto alla fuga per non finire in carcere. Il film, che narra fatti storici realmente accaduti, si basa sul racconto del rapporto esistente tra due antagonisti, cioè Pablo Neruda e Óscar Peluchonneau, il prefetto della polizia che avrebbe dovuto occuparsi di arrestarlo. Siamo nel 1948: dopo le accuse lanciate dal poeta ai danni del Governo, reo di tradimento nei confronti del Partito Comunista, Neruda fugge con la moglie per sfuggire all’arresto. Pelochonneau, incaricato di trovarlo, in realtà è affascinato e continuamente tormentato dall’arte poetica di Neruda, il quale gli lancerà una sfida da giocarsi a colpi di indizi.
La pellicola nasce da una collaborazione artistica intercontinentale svoltasi tra Argentina, Cile, Spagna e Francia. Larraín ha dovuto lavorare 5 anni per produrre il suo lavoro, informandosi sulla vita di Neruda attraverso letture ed interviste a persone che lo hanno conosciuto, e ha cercato di girarlo nel più breve tempo possibile, risparmiando anche sui costumi a causa di una disponibilità economica non elevatissima.
Maria Mento