Avrà inizio lunedì 27 marzo 2017 un progetto di cineforum in lingua originale realizzato soprattutto a scopo didattico portato avanti dall’anno 2001. Il programma prende il nome di “Learn by Movies”, e nasce per iniziativa della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania che ha ricevuto il sostegno necessario dall’ente E.R.S.U. e dal Centro Linguistico Multimediale d’Ateneo di Catania (in sigla CLMA). L’idea è rivolta principalmente a tutti gli studenti che si stiano formando professionalmente nell’ambito della conoscenza delle lingue straniere ma anche a tutti gli amanti del cinema in lingua originale, privo del filtro snaturante del doppiaggio. Tutti i films saranno proiettati al Cinema Odeon nella loro lingua originaria di produzione: sarà possibile aiutarsi nel seguire il filo del discorso con i sottotitoli in lingua italiana.
La rassegna Learn by Movies 2017 propone al pubblico, in forma totalmente gratuita, una carrellata di 14 spettacoli scelti selezionando le proposte migliori offerte dal mondo cinematografico (tutti i titoli selezionati e segnati in calendario sono visionabili al link indicato). Il film che aprirà le danze lunedì 27, alle ore 18:00, è la pellicola giapponese “Umimachi diary” (Little sister).
“Umimachi diary” è un film del 2015 diretto dal regista Hirokazu Kore-eda e tratto da una serie giapponese di graphic novel creata da Yoshida Akimi, che ha acconsentito alla richiesta del regista di poter usare la sua libertà di interpretazione nella strutturazione della pellicola. La vicenda narra la storia di tre sorelle di nome Yoshino, Sachi e Chika che in occasione del funerale del padre conoscono la loro sorellastra adolescente Suzu, nata da una convivenza paterna con una nuova compagna, e decidono di prenderla a vivere nella loro casa. La storia si concentra sulle difficoltà e sui sentimenti contrastanti che provano queste donne, ognuna a suo modo segnata dalla vicenda dell’abbandono paterno. Il regista Kore-eda ha scelto di concentrarsi non soltanto sulla giovane Suzu, che ha un carattere difficile dovuto sia alla natura della sua età adolescenziale sia ad un profondo risentimento che cova nel suo cuore, ma anche sulla maggiore delle sorelle, l’infermiera Sachi, che ha deciso di chiudersi ai sentimenti, al dolore che può provocare la loro instabilità e di proteggere le sorelle dalle emozioni potenzialmente deleterie. Sachi è stata indurita dall’abbandono del padre ma anche dal suo rapporto non risolto con la madre, una figura femminile che lei rifiuta. Tramite un viaggio “sentimentale” che sottolinea la bravura di Kore-eda, capace di entrare con delicatezza nel difficile mondo dei rapporti femminili, si potrà apprezzare il risveglio delle emozioni positive nel cuore delle protagoniste.
Quando si parla di “graphic novel” si intende una tipologia specifica di fumetto, di argomento vario, che si compone come un vero e proprio romanzo in piccolo e che ha una risoluzione finale di tutte le vicende. Una “graphic novel”, in sostanza, si differenzia dal classico fumetto che siamo abituati a conoscere perché la sua storia è autoconclusiva. In Italia, in ogni caso, la differenza tra queste due modalità di fare fumetto non è molto sentita a livello terminologico: non esiste una divisione così netta tra il fumetto e quello che, in lingua italiana, definiamo romanzo grafico. Nei paesi anglosassoni, invece, oltre all’espressione “graphic novel” si usa quella di “comic book” per indicare i fumetti a carattere seriale, non autoconclusivo. In Giappone si usa comunemente la parola “manga” per indicare i fumetti di qualsiasi genere, argomento e nazionalità.
Maria Mento