La curva dell’Acireale contro società e squadra: “Lasciate casa nostra”

Non è proprio un momento idilliaco per le realtà calcistiche siciliane: in Serie A il Palermo rischia la retrocessione, nella serie cadetta il Trapani, salvo miracoli, è certo del ritorno in Lega Pro, e proprio in questa serie il Messina lotta per non retrocedere ed il Catania si trova con la continua sensazione di vivere in un loop temporale dal quale non riesce ad uscire. Ma se nelle serie professionistiche il presente non sorride, ben peggiore è la situazione di una nobile decaduta del calcio siciliano, l’Acireale.

I granata vengono da anni di risultati mediocri e sconfitte umilianti in cui non sono riusciti ad ottenere una promozione in un campionato come l’Eccellenza, ma sopratutto anni in cui non si è riuscito a capire quale sarà il futuro societario. Tutto sembrava cambiato ad inizio stagione quando il presidente D’Amico aveva assecondato le richieste della piazza costruendo una rosa di livello superiore, affiancata da una dirigenza finalmente all’altezza. Poi qualcosa si è rotto. E così è arrivato prima l’allontanamento di Marletta (il Direttore Generale) e quindi i rumors del mancato pagamento degli stipendi ai calciatori divenuti certezza. Infine sono giunte le dimissioni, prima annunciate e poi revocate, del presidente D’Amico.

La mancanza di certezza economica e la certezza di una struttura dirigenziale inesistente hanno ovviamente causato un calo di rendimento della squadra granata, passata dal primo al terzo posto. Così  sono tornati a galla i malumori di una tifoseria che da tempo chiedeva le dimissioni del presidente e che erano rimasti sommersi solo grazie ai risultati di inizio anno. I malumori poi, si sono tramutati in sommossa quando, domenica 5 marzo, il Rosolini ha battuto di misura l’Acireale.

Nel giro di una decina di giorni gli insulti e le richieste di dimissioni sui social hanno rappresentato lo strappo insanabile tra società e tifoseria. A testimonianza di ciò basta leggere il comunicato redatto da parte del gruppo storico degli ultrà della Curva Jacopo Polimeni in cui viene chiesta chiarezza sulla situazione contabile della società: “Al signor D’Amico, presidente senza portafoglio, o senza mettere soldi se qualcuno preferisce termini più popolari, chiediamo di rendere pubblici i soldi che lui si vanta di avere speso fino ad ora, naturalmente si intendono cifre già pagate e non quelle che sono promesse tra 5/8/10 mesi! Le entrate e tutta la situazione contabile e amministrativa della sua gestione viste le diverse e diverse mensilità che calciatori e staff tecnico e dirigenziale devono ancora percepire”.

Il comunicato degli ultrà si chiude poi con un durissimo appello a tutte le componenti della squadra granata: “Invitiamo poi a tutti i calciatori, lo staff tecnico e dirigenziale in toto a seguire il presidente e dimettersi e lasciare la nostra casa! Visto che pure loro hanno dimostrato scarso attaccamento alla maglia e mancanza di rispetto verso i nostri confronti! Continueremo il campionato con la juniores per salvare la categoria”.

 

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https://etnaeventi.it/2017/03/15/acireale-curva-contro-dirigenza/
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